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È opinione molto diffusa che nelle società democratiche ed economicamente più sviluppate contemporanee sia presente una forma di individualismo esasperato. L'ipotesi che nel libro viene sviluppata è che ciò che viene etichettato come individualismo sia semplicemente una sorta di miraggio, un'illusione, la cui funzione è quella di favorire la progressiva riduzione dell'individuo umano alla condizione di molecola di un superorganismo: la società globale. L'individualismo, nato nella filosofia ellenistica e nel cristianesimo primitivo, nella modernità ha perso progressivamente, spinta dal nichilismo, il suo legame con la Totalità ed è stato esiliato nei confini dell'ego. Questo sta favorendo il tentativo dei superorganismi, generati dallo sviluppo dell'informatica e dell'intelligenza artificiale, di affermarsi come la nuova forma dell'umano e ridurre l'individuo a loro semplice molecola. Solo la riconquista di un individualismo autentico, nutrito da un rapporto vitale con la Totalità che può contare anche sulla scoperta da parte delle scienze fisiche della non-località/ Totalità, può annullare questa minaccia e consentire la sopravvivenza dell'umano individuale.